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I diritti di una persona con spasticità post-ictus e di chi l’assiste (caregiver) rientrano nella categoria generale dei diritti della persona con disabilità e dipendono dal grado di invalidità e dalle conseguenze portate dalla malattia.
La World Stroke Organization (WSO) ha emesso la “Carta completa dei diritti dell’Ictus” secondo la quale i pazienti hanno diritto a:
Le persone con spasticità post-ictus possono richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile, in grado congruo all’effettiva percentuale di invalidità.
L’INPS definisce invalidi civili tutti “i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite che hanno subito una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno un terzo (33%) o, se minori, con persistenti difficoltà nel fare i compiti e nelle funzioni proprie della loro età”. (fonte)
Il riconoscimento dell’invalidità civile avviene presso le Aziende Sanitarie Locali, presso l’INPS (ove previsto dalla Regione) o, in caso di impossibilità di trasporto dell’interessato, presso il proprio domicilio.
La domanda va presentata all’INPS per via telematica e su consulto del medico curante.
I pazienti con spasticità post-ictus ai quali venga riconosciuta l’invalidità civile possono ottenere dei benefici di natura economica o non economica.
A seconda del grado di invalidità riconosciuta dal medico e sulla base della posizione reddituale, i pazienti con spasticità posso richiedere prestazioni economiche come la pensione di inabilità, l’indennità di accompagnamento e l’assegno mensile di assistenza.
Le prestazioni non economiche che possono essere richieste dai pazienti, in base al grado di invalidità riconosciuto, comprendono:
Alcune categorie di invalidi civili sono esentate dalle spese sanitarie per tutte le prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale.
L’acquisto di ausili tecnici e informatici necessari per l’accompagnamento, la deambulazione e il sollevamento della persona con disabilità è agevolato da una riduzione dell’Iva.
Per gli interventi di ristrutturazione edilizia necessari all’eliminazione di barriere architettoniche e/o al favorire la mobilità della persona invalida è possibile fruire di una detrazione Irpef.
Ai soggetti che assistono persone con limitate capacità di deambulazione e/o a cui è stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento è previsto il rilascio del contrassegno invalidi per la circolazione e la sosta di veicoli utilizzati a beneficio del disabile. Sono altresì previste agevolazioni sull’IVA per l’acquisto di autoveicoli nuovi o usati e l’esenzione permanente dal pagamento del bollo.
I lavoratori dipendenti (soggetti da grave invalidità o caregiver di disabili gravi che rientrano entro il terzo grado di familiari) hanno diritto a tre giorni di permessi mensili retribuiti. I permessi non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore che assiste la stessa persona. I lavoratori dipendenti disabili gravi hanno altresì diritto a riposi giornalieri commisurati all’orario lavorativo.
Alcune categorie di invalidi civili hanno diritto all’inserimento attivo nella sfera lavorativa, senza limiti di età. La domanda può essere presentata contestualmente a quella di invalidità civile.
L’amministratore di sostegno è una persona fisica o giuridica che assiste il soggetto impossibilitato (in misura parziale o temporanea) a provvedere ai propri interessi. Questo ruolo può essere assunto, ad esempio, dal coniuge o altro familiare entro il quarto grado di parentela, professionisti e non estranei al beneficiario e soggetti pubblici che non hanno in cura l’interessato. La domanda va presentata presso il Tribunale al Giudice Tutelare del luogo di residenza o domicilio dell’interessato.
Disclaimer
La lista qui presente, fornita a titolo esemplificativo, non è esaustiva e non costituisce parere legale. Per informazioni complete e aggiornate sui benefici ottenibili e le procedure per la richiesta degli stessi rimandiamo alla sezione dedicata dell'INPS e dell'Agenzia delle Entrate